Curiosità sul sushi che forse non sapete
Sei un grande appassionato di sushi e pensi di sapere tutto sull’argomento? Non è detto, ecco alcune informazioni che forse ancora non conosci, curiosità sul sushi per veri intenditori.
Forse infatti già saprai che il wasabi non è esattamente quello che mangiamo noi occidentali, ma che in origine è una radice di un ravanello giapponese verde, molto preziosa, che viene poi grattugiata, mentre quella utilizzata nei nostri ristoranti è un composto derivato dal rafano. Oppure che le alghe si utilizzano perché ricche di vitamine e minerali e sono in grado di migliorare la circolazione sanguigna.
O ancora che il bon ton prevede si possa mangiare con le mani, sopratutto i nigiri. Basta prendere un boccone, intingerlo nella soia e mangiarlo tutto intero.
Ma ci sono cose forse ancora sconosciute ai più, andiamo a scoprirle.
Curiosità sulle tradizioni
I giovani cuochi prima di poter lavorare in autonomia devono fare un percorso lungo che prevede due anni di apprendistato in cucina. Questo anche perché certe preparazioni sono davvero delicate, ed è bene prepararsi a dovere.
Una notizia che forse vi lascerà di stucco: il sushi non è originario del Giappone. Infatti come molte altre cose (il te e il suo rito, il buddismo, la scrittura, i bonsai) è stato importato dalla Cina nel 4° secolo a.C. dove si utilizzava un processo particolare di conservazione del pesce. Questo veniva salato e fatto fermentare con il riso affinché si potesse consumare anche molto tempo dopo. In particolare, dopo un paio di mesi di fermentazione, veniva tolto il riso prima di mangiare il pesce. Solo successivamente i giapponesi hanno iniziato a modificare la ricetta, fino all’attuale del sushi.
Per ringraziare lo chef in Giappone non si usa la mancia come da noi, ma è buona norma offrire qualcosa al cuoco se si è stati soddisfatti del pasto. Quindi solitamente gli si offre un sorso di sakè.
Curiosità sul sushi
Prima di tutto in Giappone il salmone non si usa, infatti il salmone è norvegese e per questo motivo non viene utilizzato nei ristoranti nipponici.
Non tutto il tonno è uguale, forse ve ne siete accorti, il colore del tonno non è sempre lo stesso. I tagli di questo pesce infatti sono tre: l’akami, il più magro, scuro ed economico, il chutoro, dal colore più chiaro e anche più grasso, quindi più costoso e l’otoro, particolarmente grasso, rosa intenso, dolce e decisamente il più costoso.
La salsa di soia non è quella che utilizziamo noi. La salsa tradizionalmente usata in Giappone, veniva preparata partendo dai semi di soia, aggiungendo poi sale e acqua. Una volta mescolati gli ingredienti, si lasciava fermentare l’impasto per alcuni mesi, innescando la fermentazione grazie a particolari muffe. La richiesta di soia a livello industriale ha fatto sì che il processo dovesse velocizzarsi. Oggi infatti la salsa di soia è preparata in tempi molto ridotti utilizzando soia idrolizzata.
L’aceto di riso, oltre ad avere un gusto gradevole e delicato, è un ottimo prodotto utile alla nostra salute. Infatti può migliorare i problemi di pressione alta, oltre ad avere importanti proprietà antibatteriche e per questo usato anche per conservare i cibi.
Una curiosità legata al sushi è il mito del pesce palla o fugu. Un dato dal fatto è che, se tagliato in modo errato, può essere mortale. Questo pesce infatti contiene una sacca di veleno: la tetradotossina. I casi di morte però sono notevolmente diminuiti, infatti ora chi lo prepara deve avere una licenza apposita per imparare ad aprire il pesce, rimuovere le interiora senza danneggiarle e gettarle in contenitori sigillati. Il fugu attualmente è vietato in quasi tutta Europa.