Il rito del tè in Giappone
Nella cucina giapponese non c’è solo il cibo, un altro elemento molto importante per la tradizione è il tè. Andiamo a scoprire la storia, i tè più pregiati e come si esegue un perfetto rito del tè in Giappone.
Dalla sua scoperta fino al rito del tè
Iniziamo il nostro percorso partendo da qualche cenno storico. Per farlo dovremo spostarci in Cina dove, narra la leggenda, è stato l’imperatore Shen Nong a scoprire il magico infuso nel lontano 2737 a.C.
Le prime apparizioni in Giappone risalgono invece al 22 aprile del 815, dove si legge sul Nihon Koki che il monaco buddista Eichuu offrì una tazza di tè all’imperatore Saga.
Infatti notizia certa è proprio che la cultura del tè si sia diffusa grazie ai monaci buddisti che, viaggiando in Cina per motivi di studio, scoprirono la bevanda. Questo particolare liquido aveva poteri energizzanti, in grado di sostenere lo spirito e il corpo durante studi e lunghe meditazioni.
Fu il monaco Eisai/Yosai che portò i semi in Giappone, iniziarono così le coltivazioni della pianta del tè, la Camelia Sinensis, a Kyoto, dove ancora oggi sono presenti le piantagioni più antiche.
Fino al XIV secolo non esisteva un vero e proprio rito del tè ma era più che altro un passatempo per i ceti più alti della popolazione. Fu Sen No Rikyu che iniziò a gettare le basi per la cerimonia del tè giapponese.
Il tè passò così da mera forma di intrattenimento a pratica filosofica e intellettuale, a tratti anche spirituale.
Le zone di coltivazione del tè
Il tè viene coltivato in quasi tutto il Giappone, in particolare però nelle regioni più a sud, perché la Camelia Sinensis predilige climi tropicali e subtropicali. In particolare le zone dove cresce più rigoglioso sono Shizuoka, seguita da Kagoshima e Mie.
Tra le specie più diffuse c’è sicuramente il tè verde, ma molti sono anche i tè neri e quelli oolong giapponesi. Ma tra quelli più famosi in tutto il mondo troviamo il Matcha, un paticolarissimo tè verde, molto in voga nella cucina internazionale oltre per le sue proprietà, per il colore verde brillante che dona alle preparazioni culinarie.
Altre specie coltivate in Giappone sono il Bancha e il Sencha, il Genmaicha, il Kikicha e l’Hojicha.
La cerimonia del tè
Gli inviti per la cerimonia del te vengono inviati alcuni giorni prima, poi, una volta arrivati tutti gli ospiti, ci si lava le mani prima di accedere alla stanza del tè.
La stanza del tè solitamente ha quattro tatami e può ospitare fino a cinque persone. Il rito del tè si articola in due momenti: il kaiseki, un pasto leggero solitamente dolce per attenuare il gusto del tè e il koicha per il rito lungo, la preparazione di un tè denso o l’usucha se si segue il rito breve per un tè più leggero.
Il tè utilizzato durante la cerimonia è solitamente il matcha, che si prepara non per infusione ma per sospensione.
Il teishu è colui che preparerà il tè e serve il tè nella tazza in modo che la decorazione della stessa sia volta ai suoi occhi. Quando l’ospite la riceve dovrà girare la tazza in modo da poter vedere a sua volta la decorazione. Quando l’ospite ha finito il teishu lava la tazza e prosegue con gli altri invitati, finché tutti non hanno consumato il tè.