La dieta giapponese è sana quanto quella mediterranea
Il segreto per una lunga vita è data dalla dieta si sa, infatti per rimanere in forma non è solo l’attività fisica, anzi parte tutto da quello che mettiamo nel piatto, ma la dieta mediterranea è l’unica alternativa? Sembrerebbe proprio di no, recenti studi hanno notato come cibi con estrogeni deboli e pochi grassi saturi siano il fondamento per il mangiar bene. Per questo motivo la dieta giapponese entra nella classifica delle diete più sane affianco a quella mediterranea.
La dieta giapponese
Di fatto le due diete si equiparano in quanto a riduzione del rischio di alcune malattie. Per quanto riguarda per esempio l’ictus, la dieta mediterranea vede un meno 25% di casi mentre quella giapponese meno 27%. Se invece valutiamo il morbo di Parkinson il 46% è la riduzione apportata dalla dieta mediterranea, mentre quella giapponese arriva fino a meno il 50% di casi rilevati.
Ma a fare più colpo sono i dati riguardanti il tumore alla prostata. Infatti la dieta giapponese vedrebbe una minor incidenza di questa patologia. Secondo lo studio Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati su Biology and Reproduction con questa dieta si andrebbe a produrre una molecola chiamata Equol che, prodotta dall’intestino nel momento in cui viene digerita la soia, è in grado di bloccare il DHT, un determinato ormone maschile che è collegato all’ipertrofia prostatica e al tumore. La dieta giapponese è consigliata anche se il tumore è già stato diagnosticato. Infatti alcuni studiosi del dipartimento di Epidemiologia della Columbia University sostengono che essendo povera di grassi, questa dieta, può migliorare il decorso della malattia.
Le caratteristiche della dieta nipponica
Ma quali sono le caratteristiche che determinano questi incredibili benefici? La particolarità della dieta è data dall’utilizzo prima di tutto di cibi come tofu, edamame, germogli di soia, che sono caratterizzati da estrogeni deboli. Questo tipo di estrogeni hanno una minore attività e sarebbero loro ad avere una funzione protettiva fin dalla prima infanzia. L’altra particolarità è che la dieta giapponese è povera di grassi saturi (quelli presenti in carne rossa, burro, latticini) che sono i principali colpevoli dell’innalzamento dei livelli di colesterolo, che col tempo comporta problemi a livello cardiovascolare.
Altre doti di questo tipo di dieta sono da collegarsi alla presenza di molti alimenti vegetali (proprio come nella dieta mediterranea). Infatti in Giappone si fa largo uso di riso, verdure, alghe, radici ma anche soia e spezie. Dati questi alimenti c’è molta presenza di fibre e anche di acidi grassi mono e poli-insaturi e ancora sali minerali e molte sostanze antiossidanti. Questo mix favorisce una protezione per l’organismo dai processi infiammatori e contro l’invecchiamento cellulare. Tali sostanze prevengono anche da patologie cardiovascolari, diabete mellito e (come detto in precedenza) patologie tumorali.
In Giappone come in Italia buone abitudini alimentari
La forza di queste due diete è proprio nelle loro fondamenta legate alle tradizioni: sia la dieta mediterranea che quella nipponica infatti sono fortemente unite alla cultura, alle materie prime prodotte localmente e alle abitudini alimentari tramandate. Per questo integrare nella dieta mediterranea anche alimenti della tradizione giapponese è possibile senza sentirsi in colpa per quanto riguarda la bilancia. Certo questo non vuol dire che tutti i giorni si possa mangiare sushi, anche perché la dieta giapponese non è fatta solo di sushi, anzi ha molti altri piatti come zuppe, frittate, ravioli, ramen tutti da scoprire.